Avendo gli stessi ideali dei miei amici e confrontandomi con loro ho fatto la scelta di continuare e questi ideali hanno fatto da collante fra loro.
Mi sentivo parte di qualcosa di più grande, come se fossimo tutti membri di un’unica famiglia.
Sapere chi eravamo, chi siamo e chi saremo, è un fattore determinante per il clan.
Il fatto di vivere qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima ha portato tutti a fare più attenzione agli altri e a non vivere come automi le giornate. Questo ci ha permesso di entrare più a contatto tra di noi e a formare dei legami.
Abbiamo potuto affrontare il tema della fede in maniera diversa da come l’abbiamo sempre affrontato e in un momento difficile per noi.
Io pensavo di non arrivare al rifugio, ero molto stanca, ma grazie alla mia comunità sono arrivata a destinazione. Il “tu sei grande” è indicato alla mia comunità.
La totemizzazione è una cerimonia personale avvalorata però dalla partecipazione di tutto il gruppo scout, dando più valore al tutto.
Quella sera eravamo tutti quanti uniti dallo scoutismo e dalla fantastica esperienza che avevamo vissuto.
2.Ciò che ha fatto la differenza è stato avere qualcuno con cui condividere l’esperienza e per cui migliorarsi e andare fino in fondo.
3.Per me è sempre l’ingrediente fondamentale, perché se un momento è bello è ancora più bello condividerlo con chi amo.
Lavorare insieme ci venne così naturale, non avevamo bisogno di chiedere o di spiegarci, ci capivamo perfettamente.
2.Girarsi e guardare i propri amici, sapere che basta una frase per portare ad iniziare a correre.
3.Senza l’intesa, la complicità con la mia squadriglia niente sarebbe stato lo stesso, solo tramite una forte intesa tutto è stato organizzato al meglio.
E’ stato importante potersi venire incontro, riconciliarci fra noi, condividere la soddisfazione della fatica superata e della bella esperienza piuttosto che viverla da soli.
L’essere dovuti stare chiusi in casa per un paio di giorni ci ha fatto conoscere meglio.