Route di Pasqua, Cinque Terre. Il mare da una parte e la montagna dall’altra, camminiamo in fila uno dietro l’altro. Parliamo guardando il mare che abbiamo di fianco, ci raccontiamo un po’ di tutto. Siamo un noviziato unito, stiamo bene tutti insieme, durante il cammino ci sentiamo ancora di più un gruppo. Ci aiutiamo quando la strada si fa ripida e quando ci sono le salite ci si spinge su da dietro l’uno con l’altro. Lo zaino pesa e abbiamo il fiatone, ma finalmente arriviamo a destinazione. Il paesino è piccolo e bello, si scherza e si fanno nuovi incontri. Gli abitanti appena capiscono che siamo scout ci accolgono ospitali e gentili, scherzano con noi, ci danno consigli su come affrontare il sentiero. E’ bello essere ospitati così da sconosciuti, le persone possono dimostrarsi molto gentili. E’ durante questa route che mi sono sentita completamente immersa in ciò che facevo, forse perché era la prima, fatto sta che non mi sono accorta dello scorrere del tempo, i tre giorni sono volati e mi sono ritrovata di nuovo immersa nella vita quotidiana.