Racconti

momenti ottimali nell'esperienza scout

Sogno di una notte da incubo


Notte di noviziato (ultimo anno) al campo estivo di reparto. Eravamo appena arrivati al luogo prestabilito per dormire, noi dell’ultimo anno. Eravamo stanchi, ma traboccanti di voglia di fare, divertirci e imparare. Nonostante ciò la stanchezza ebbe la meglio e, dopo una “cena” (se così può essere definita) fatta con un fuocherello misero e fuggevole ci siamo rinchiusi in tenda (sette in una tenda da cinque) schiacciati come non so cosa ma , fidatevi, peggio delle sardine. Dopo qualche storia mistica o dell’orrore di Ynglea, con Maty che si tappava le orecchie con dei calzettoni, ci siamo messi a dormire, ignari che fuori il tempo stava cambiando. Il vento faceva volare via la tenda (anche per il fatto che i nostri picchetti erano legnetti lievemente appuntiti). Anche la pioggia iniziava a cadere quando Ferry, che dormiva sotto allo squarcio della tenda, iniziò a lamentarsi che aveva freddo e si sentiva umidiccio-bagnato. Passammo tutta la notte a cercare di non far volare via la tenda, come la casa di Doroty del mago di Oz. Tutti (o quasi) correvamo da dentro a fuori ed eravamo distrutti! Ma alla fine è stata un’esperienza stupenda! Mi ricordo che mentre noi maschi ci mettevamo il k-way Ynglea era già fuori scalza e in maglietta che saltellava a cercar sassi.