L’esperienza per me più significativa è stata al campo per novizi. Era il primo giorno, tutti i ragazzi attorno a me erano completamente sconosciuti e abbiamo cominciato a parlare di cosa era significativo per la nostra vita. Dopo un ragazzo ha iniziato a suonare la chitarra e abbiamo inziiato a cantare. Da quel momento tutto quello che era intorno a me non esisteva più, le ore sembravano fermarsi in quell’esatto momento in cui l’allegria e la spensieratezza erano diffuse in quella stanza, in quell’istante in cui nulla più esisteva. Tutti cantavano come veri fratelli. In questo momento mi sono sentita in una vera famiglia dove nessuno mi giudicava se stonavo o se gesticolavo come un bradipo. Anzi, altri seguivano me: quel bradipo mezzo idiota che nessuno calcolava. Questa esperienza mi ha fatto capire che nonostante i miei complessi potevo essere me stessa comunque.