I momenti di coinvolgimento sono di certo numerosi, tutti in un modo o nell’altro possono risultare formativi. Pochi tuttavia danno una completa consapevolezza di sé e del proprio operato, a mio avviso, come il deserto. Il deserto non consente al rover/scolta di fare un passo avanti, quanto piuttosto di voltarsi a tirare le somme del cammino fino a quel momento condotto. Quando sono solo, se ho la sicurezza di non essere interrotto nei miei pensieri, posso davvero riflettere su come è e come dovrebbe essere il mio ruolo all’interno e all’esterno della vita di clan. Concluso il deserto, posso considerarmi arricchito e posso condividere questa ricchezza con il clan quando lo ritengo necessario. Il deserto di quest’ultimo campo invernale è stato il più costruttivo.