Non ricordo chi me lo disse, ma la mente conserva spesso non interi eventi, non storie né una sequenza, ma fermo-immagini, flash, momenti non rilevanti in funzione della nostra vita e meravigliosi, appunto per la peculiarità d’essere privi di contesto. Il contesto: un campo nazionale, Barrea. Cosa ricordo? Due momenti, di questi racconto quello più vicino a me. Pioveva a dirotto, come del resto ha piovuto per tutta la durata del campo. Era l’ultimo giorno: tenda smontata, telone appeso alle estremità dei treppiedi. Emilio che frigge peperoni, io che cuocio una frittata. Se mi sforzo posso anche includere qualcun altro, ad esempio alessandro oppure davide, ma non avrebbe senso. Cantavamo, sotto la pioggia, cucinando per 11 persone. Ed eravamo contenti, colmi di 13 giorni di campo, ma ricordo che quel momento era fuggito velocemente, e proprio per questo lo fissai nella mia mente, accanto alla passione per le frittate a a quella per le canzoni.