Racconti

momenti ottimali nell'esperienza scout

Donare è…vivere!


Eravamo ad una route di servizio e strada. Prima settimana al “Piccolo Cottolengo” di Tortona (Alessandria). In quella struttura c’erano tantissimi bambini, alcuni piccolissimi, con gravi problemi di malformazione, respirazione, crescita…Noi con le nostre mani tremanti e gli occhi lucidi doveva portare la gioia in quel luogo. Un momento in cui mi sono sentito completamente immerso in quell’esperienza e ho sentito davvero com’era bello appartenere ad una (a quella) comunità. E’ stato quando di pomeriggio ci siamo ritrovati tutti ai giardinetti con quei bambini, a farli girare tra il verde e i colori dei fiori, a farli provare il brivido di una piccola corsa, a cantare e suonare canzoni allegre, a buttare su quelle note, ad accarezzare fronti, a stringere mani, a scambiare sorrisi, a raccontare favole…è stato meraviglioso, vedere ognuno di noi (anche chi non ti saresti aspettato) tanto preso, attento, coinvolto, pronto a fare di tutto pur di strappare un sorrisetto a chi di solito è costretto a quattro mura di silenzio, alla solitudine e a fissare lo stesso punto. Quegli attimi passati a guardare quei bambini negli occhi sembravano non finire mai…ti facevi tante domande, rimpiangevi tanti capricci, ti chiamavi ‘stupido’ per tutte quelle volte che hai ringraziato per quello che hai, ti sentivi impotente…a volte pregavi…Quelle carezze non ti sembravano mai abbastanza, quelle attenzioni ti sembravano troppo poche, quello sguardo ti sembrava sempre troppo triste… Ma lì sapevi di star facendo la cosa giusta, di star donando un po’ di te (anche se troppo poco) di star facendo un po’ di quello che Gesù ci ha insegnato a fare.

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