Tutto quello che abbiamo passato insieme, la straordinaria amicizia che ci unisce.
Erano il centro di questa esperienza.
2.Erano l’elemento fondamentale dell’esperienza è grazie a loro che ho potuto vivere questa esperienza.
3.Sono il centro di questa storia, sono loro ad averci insegnato qualcosa, ad averci donato qualcosa.
Quando sei ridotto a un minimo, scatta un’apertura nell’animo. I limiti fanno avvicinare , anche a livello emotivo, scavalchi le barriere che per carattere alcuni (me) si creano. Esistono “sbarriere”.
Quei bambini mi hanno fatto riscoprire la bellezza della sincerità e della fanciullezza.
E’, per me, una condizione necessaria per la felicità e per la concentrazione.
3.Deve far parte in ognuno di noi.
Lo intendo come realizzazione di crescita positiva, di condizioni di vita “migliori possibili” a cui sempre tendere, che portano vera gioia per chi dà e riceve. Qui il servizio dà i suoi frutti tanto concretamente da far impressione.
E’ ciò che mi ha portato, il benessere provato in quell’hike non l’ho quasi più ritrovato, almeno negli scout.
E’ ciò che mi ha portato, il benessere provato in quell’hike non l’ho quasi più ritrovato, almeno negli scout.
E’ la sensazione che si prova superando gli ostacoli, prendendo il controllo di sé e rendendosi conto della propria situazione.
Non è uno “strumento” da route usato spesso e di solito le novità, nonostante possono non essere subito condivise, sono la carta per nuove ed entusiasmanti avventure.
Non sono stati le cose principali che mi hanno aiutato a camminare, ma mi hanno dato un grande contributo.
Forse se non ne avevo così bisogno questo momento sarebbe stato diverso, più superficiale.
Se non avessi avuto un problema fin dall’inizio, forse non avrei vissuto così intensamente quel momento e forse non avrei nemmeno chiesto aiuto.
Al termine dei quattro anni di reparto ho compreso quanto siano stati importanti per me quei momenti di evasione.
E’ il momento più rilassante della giornata. Ci si ritrova tutti insieme, si sta al caldo, ci si dimentica della fatica, del giorno che sta finendo.
In così poco tempo e con sconosciuti avevo scoperto nuove cose: la possibilità di condividere passioni e situazioni con altri scout italiani e il poter avvicinarsi a nuove persone.
E’ una nuova esperienza [l’hike] di cui avevo sentito parlare per anni e stavo provando per la prima volta.
Per me (e Ale) è stata una persona fantastica: ci ha accolto come dei figli. Senza lui non avevamo un posto dove dormire. Non finiremo mai di ringraziarlo.
Mi ha permesso di osservare con occhi diversi ciò che mi circonda.
2.Ha facilitato l’uscire dell’emozione e delle parole vere che volevo dire.
3.Mi ha aiutato a capire la criticità del momento.
La collaborazione tra amici è fondamentale. Tutti qui riconosciamo che le relazioni che nascono tra scout non finiscono più, tanto è profonda l’amicizia che nasce.
Con questa esperienza abbiamo testimoniato che “gli scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà”.
2.E’ stato tenuto alto nonostante ci fossimo persi.
Per migliorare la realtà che ci circonda bisogna rimboccarsi le maniche e non aspettare che lo faccia qualcun altro per noi.
2.Non tutti sono portati a fare certe esperienze. Lo scout se lo sente dentro, è complice.