Perché è un problema del territorio da risolvere partendo dall’impegno e dall’esempio dei giovani, è un esempio di coraggio contrastare l’illegalità, deve spingere me stessa a non avere paura ed essere più responsabile.
Gli scout e l’intera esperienza rappresentano qualcosa di magico. La natura, i tuoi compagni, il fuoco, il cielo stellato, discorsi notturni, essere isolati dal resto del mondo, tutto ciò è magico!.
Non ci si diverte se si pensa a tutto troppo seriamente, bisogna trovare sempre la parte divertente in ogni cosa.
II viaggio che avevamo affrontato aveva un po’ frenato l’entusiasmo di tutti ed era facile in quel momento creare delle tensioni anche per le più piccole sciocchezze.
Se avessi avuto la penna forse non mi sarei accorto della bellezza che mi circondava.
Il non sapere dove ci trovavamo e a cosa andavamo incontro ha sicuramente caratterizzato questa esperienza.
Rappresentano il punto d’incontro, di congiunzione tra le parti. Sono simbolo di legame.
E’ una delle persone più importanti che ho incontrato nel mio percorso scout. Da lui ho imparato tantissimo.
L’ambiente ci ha aiutato molto.
2.Con la sua presenza ci ha permesso di raggiungere uno stato di pace interiore.
3.<p>Dopo una settimana di fatica andare al mare è stato rilassante e diverso.</p>
Non ne avevo mai usato uno, cimentarmi per la prima volta con la realtà e non con mere nozioni tecniche mi ha insegnato più che il resto dell’anno.
Solo dopo una crescita personale sono riuscita a comprendere l’importanza di quel momento che prima mi era sembrato poco produttivo.
2.Senza un appropriato cammino non si può diventare persone competenti, serie ed affidabili.
Avendo instaurato un legame stretto con un 15/16enne, mentre io avevo 12/13 anni, sono stato influenzato da quello che è il pensiero caratterizzante di quell’età. ho così saltato “precocemente” l’esperienza di squadriglia, vice e capo che avviene tra i 13 e i 15 anni, quando avviene il distacco dalla vera scout del reparto.
Per accettare e per dare consigli costruttivi e non distruttivi.
2.Per scrivere una lettera così importante bisogna essere maturi e pronti.
3.Ci permette di fare scelte anche importanti in modo serio e appropriato.
Io e il mio capo eravamo le più grandi e ci “dovevamo” prendere cura della squadrigliere. Era gratificante aiutarle ad ambientarsi nel reparto.
2.Per essere scelto come capo squadriglia. sicuramente sono stato scelto per la mia maturità.
E’ un momento di grande maturità in un rover o scolta, in cui si deve fare la scelta più importante nella vita scout.
Ero con me e solo con me, questa esperienza mi ha permesso di pensare a me stessa.
Alla fine, dietro tutte le maschere, rimango sempre e solo io, con i miei problemi e le mie insicurezze, ma anche con una forza. E penso sia questo l’importante.
Mi sono messo in gioco come mai prima di quel momento, nonostante le difficoltà iniziali. In sei giorni sono cresciuto più che in mesi di vuoto.
2.Sono riuscito a mettermi in gioco vivendo a pieno le attività proposte.
E’ stata la meditazione che ha aiutato la squadriglia a rimuovere la fatica a far scorrere il tempo in maniera interessante.
2.In alcuni momenti in cui mi sono isolata dalla squadriglia ho avuto l’occasione di pensare e riflettere.
Senza di lui sarei stato “solo” nel vuoto della squadriglia, mi ha sostenuto fino alla fine.
Sono piccolezze a cui non ci si fa più caso ma per un senzatetto può essere la felicità.
E’ una di quelle cose che possono sembrare superficiali e sciocche ma che legano e rimangono impresse.
E’ l’elemento che racchiude, conserva e ricorda le gioie e le fatiche vissute, i momenti di nervosismo ed i momenti di spensieratezza. Memoria come cassaforte di ricordi, memoria come fonte di nostalgia.
Stando solo con te stesso, il silenzio e l’immensità del cielo c’è la possibilità di riportare alla memoria quei pensieri che tenevi nascosti.
Tutta la notte il filo dello stupore legava racconti e viaggi, senza di essa non sarebbe stata un’esperienza così bella.
2.E’
stato molto importante per la mia vita.
3.Se non si riesce a meravigliarsi di momenti apparentemente banali come quello del voga, non ci si riesce per niente.
I monti che mi circondavano e io che stavo lì ferma a guardare il paesaggio, mi sentivo del tutto meravigliata.
E’ ciò che ti spinge a mandare avanti un piede dopo l’altro…è carburante!.
2.Avere un obiettivo comune è quello che ci ha spinto ad attraversare il fiume e che ci ha fatto diventare una vera squadriglia.
3.Ha un valore anche simbolico. E’ l’obiettivo che mi ha fatto andare avanti e che mi ha fatto fare quel passo in più insieme agli altri.
E’ stato un traguardo, una soddisfazione personale che dopo tanta fatica ci vuole: fa bene alla mente e allo spirito, anche perché ero già partita (all’inizio) con l’idea di non farcela.
Mettendomi in gioco faccio venir fuori il meglio di me e anche il meglio degli altri.
Se non mi mettessi in gioco, se non avessi avuto il coraggio di proporre, non avrei mai dato un forte aiuto alla mia squadriglia, per aiutarli a fare del nostro meglio.
L’esperienza è stato un modo di mettersi alla prova tentando di capire fin dove si ha la possibilità e la volontà di arrivare .
2.E’ stata una route estiva organizzata per la prima volta consapevolmente da noi, come anche quelle serate.
3.Spinge l’essere umano a elevarsi a nuovi obiettivi.
Ha fatto si che ognuno potesse rendersi conto di ciò che è capace di fare, mettendolo a disposizione degli altri.
2.Se fossi rimasta in disparte non avrei potuto condividere ma neanche ricevere quelle emozioni, valori che, invece, ho conquistato mettendomi in gioco.
3.Solo sfidando i propri limiti e osando si diviene uomini migliori.
Mi sono fatta conoscere senza timore e mi sono sentita apprezzata per quella che sono.
Ho capito quanto ero ben voluta e integrata nel mio gruppo, nel mio reparto e nella mia squadriglia.
Insieme a loro riesco a fare qualsiasi cosa e mi diverto.
2.Siamo stati molto affiatati.
3.Sono le ragazze con cui ho vissuto le mie esperienze migliori.
Ho condiviso con loro emozioni, sentimenti e una delle esperienze più significative e anche paurose della mia vita.
2.Senza di loro magari non ci saremmo persi oppure non avremmo insistito per ripartire subito.
E’ la prima esperienza forte che ho vissuto con loro, amici che mi porterò dietro, spero, durante tutto il percorso scout.
Il mito di queste aquile randagie che per continuare la loro attività e passione, che era gli scout, rischiavano la vita sfidando il regime che aveva vietato l’attività agli scout.
E’ un mix devastante! Peggio di un doppio caffè in un doppio caffè dopo una doccia ghiacciata. Ci ha portato a fare un sacco di cose diverse nel giro di pochi giorni e, seppur stanchi, non rinunciavamo mai a nulla, nemmeno alla capatina in Austria…solo al lago del telefilm di Terence Hill…omaggio alle ragazze.
Era un posto molto suggestivo e il tempo era fantastico. Abbiamo avuto questa occasione per stare insieme e l’abbiamo vissuta appieno, è stata unica.
Per il fatto che si fosse alla conclusione di un BEL campo, l’esperienza è stata più intensa.
2.La scelta è avvenuta in un momento per me di crisi sulla mia permanenza negli scout.
Momento in cui ti sembra di raggiungere la perfezione, diventare il protagonista.
Mi sono trovata davanti la versione amplificata ed estesa di tutte le mie esperienze scout in un evento che ha raccolto 40000 scout da tutto il mondo in uno spazio ridotto.
La scalata del monte e arrivare in vetta erano il nostro obiettivo, senza di quello non ci sarebbe stata quell’esperienza.
Era un continuo cambiamento, presente in ogni momento, ingrediente capace di condizionare tutta l’esperienza.
E’ ciò che ti spinge a compiere qualsiasi cosa.
2.E’ indispensabile per fare qualsiasi cosa.
3.Se si vuole raggiungere un obiettivo è necessario non fermarsi davanti ad ostacoli qualunque.
Dà quell’entusiasmo che rende tutto più bello.
2.Ho vissuto quest’esperienza mentre cantavamo una canzone.
3.Uno dei fattori che ha contribuito a tutto ciò sono state quelle canzoni che a tutti noi ancora oggi sono stampate nella mente.