Mi sentivo parte di qualcosa più grande di un semplice gruppo di amici.
2.Gli scout sono la mia seconda famiglia, fatta e creata a modo mio: in base alla mia volontà e alla mia necessità.
3.Un gruppo scout deve essere un organismo familiare dove ognuno è un pilastro fondamentale per formare il clan.
Sentirsi accolta e parte di un gruppo è una cosa che ti rende felice.
2.Era al contempo quello che davo e quello che ricevevo. Il sorriso era il più semplice e ricco modo per esprimere questa felicità.
Per superare le difficoltà c’è stato bisogno di una naturale dose di fiducia; ho accettato di mettermi a nudo davanti agli altri, senza aver paura di giudizi negativi, facendo conoscere semplicemente la vera persona che sono e vorrei essere tutti i giorni dell’anno.
2.Mi ha dimostrato come la forza di un singolo sia nel gruppo e come quella del gruppo sia nel singolo. Senza ciò non avremmo mai avuto quel fuoco.
3.Senza la fiducia la squadriglia non può definirsi tale, io credo che sia una qualità importantissima che porta allo sviluppo della squadriglia.
E’ qualcosa di cui ognuno ha bisogno per agire nella vita; quando il sostegno degli altri si somma a tutto ciò, essa si amplifica notevolmente.
E’ stata fondamentale. Sebbene ognuno lavorasse ad una parte del Diario, e nessuno controllasse nessuno, sapevamo di poter contare l’uno sull’altro e che nessuno “si sarebbe arreso”.
E’ stata necessaria perché ha reso possibile che io potessi aprirmi e dare il meglio e potessi godermela spensieratamente.
L’essere scout mi ha portato ad essere migliore. Ad esser viva, critica, determinata. Fiera delle rinunce e delle anomalie che l”essere scout mi fa affrontare, orgogliosa del valore e dei momenti che condividiamo.
L’essere insieme creava un’atmosfera in cui ci si trasmetteva forza a vicenda.
2.Sono riuscita a trovare in me la forza di presentare con orgoglio la mia sq e poi perché questo sentimento mi è stato trasmesso dalla mia sq che, anche se non vedevo, sentivo e sapevo che mi avrebbe seguito.
3.E’ stata la forza nell’attraversare il monte che ci ha fatto sentire più uniti il giorno dopo.
Grazie sempre alla squadriglia ho trovato la forza di volontà che mi serviva per andare avanti.
Aver avuto un rapporto di fraternità verso i miei amici che reputo fratelli.
2.C’era un’unione umana in quanto era un lavoro collettivo.
3.Ha unito tutti i componenti della comunità rendendo indimenticabile il momento per tutti.