Desiderio di dargli qualcosa attraverso il dono.
2.Ho raccontato molto di me e viceversa.
Se non ci fossero stati loro quella notte non credo che il tempo sarebbe passato così velocemente.
Non c’è bisogno di tutte le ansie, preoccupazioni e pregiudizi che si frappongono tra le persone.
Fondamentale perché vivere una esperienza individuale non avrebbe avuto lo stesso effetto. Sono per la condivisione.
Serve a comprendere meglio se stessi e le proprie capacità. Inoltre attraverso l’altro hai un riscontro della tua crescita personale.
Sebbene riceve del bene non deve essere l’obiettivo nel fare del bene, mi ha permesso di trovare negli altri una risposta alla mia chiamata, mi ha fatto sentire a casa, accolto, mi ha fatto sentire parte di una comunità unita e gioiosa.
Il momento della partenza non è il mio, è di un’altra persona. Attraverso di lei si può riflettere su se stessi e sulla propria esperienza.
Erano la fonte sia della mia nostalgia sia della mia gioia perché riconoscevo in loro la parte fondamentale di tutte le mie esperienze , di tutti gli anni passati insieme.
2.E’ una famiglia dove ci sono esperienze positive e negative.
3.Siamo una comunità.
Dopo il “vedere” gli altri, il saluto ti permette di vederti e salutare te stesso, riconoscerti ed è fondamentale perché è stato l’apice di quell’esperienza, di quella mia strada.
E’ stata la riscoperta di noi stessi e dell’altro per quanto riguarda i nostri caratteri e di quello che pensavamo fosse l’opinione nei confronti dell’altra persona.
Attraverso questa esperienza le mie novizie hanno capito il ruolo fondamentale e importante del capo e del vice.
2.E’ il collante di tutti i gruppi, essenziale per la loro esistenza.
Alla fine del nostro confronto nessun’ idea ha prevalso sull’altra ma ciascun’idea è stata capita dall’altro portando ad una reciproca ricchezza.
Durante questa esperienza, anche se in condizioni difficili, si sono consolidati e rafforzati i legami del clan.